Recensione del libro "Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman
Questa è la storia di Eleanor, una giovane donna quasi trentenne, poco socievole e che lavora da quando ha 21 anni in ufficio da Bob come contabile. Dal lunedì al venerdì, nella pausa pranzo mangia un sandwich e fa il cruciverba sul giornale. ha dei comportamenti che rimandano a delle importanti rigidità, a tratti quasi compulsive. E' solita gestire la solitudine del week end ed i momenti difficili rifugiandosi nell'alcool, in particolare nella vodka che compra abitualmente nel negozio sotto casa.
La quotidianità di Eleanor ruota intorno agli orari di lavoro, nessun rapporto sociale, nessun amico, fino a quando, soccorrendo un anziano in strada con un collega (Raymond Gibbons) a cui chiede aiuto per un problema con il suo pc, comincia a fare nuove esperienze emotive.
Eleanor arriva addirittura a sentirsi innamorata di un ragazzo di una band che in realtà non ha conosciuto direttamente, ma per essere apprezzata da lui si sottopone a cambiamenti di look e a trattamenti di bellezza.
Il giorno della settimana che teme di più è il mercoledì, «l’ora della mamma», che la chiama dalla prigione. Eleanor ne è sempre stata succube, cresciuta con le sole parole di disprezzo che la madre le rivolgeva e che ancora al telefono e con tono dispregiativo le rivolge.
Sarà Raymond Gibbons con i suoi modi, un pò goffi, a stringere una relazione di fiducia con Eleanor arrivando a farla conoscere alla propria madre e a condividere con lei esperienze nuove (es. un concerto). Sarà lui che si occuperà di lei nel momento in cui lei ha un episodio depressivo con ingestione incongrua ed eccessiva di alcolici e sarà lui che le regalerà un gatto che le possa fare compagnia e di cui lei possa prendersi cura.
Sarà grazie al legame con Raymond che Eleanor, non più sola, potrà affrontare un percorso di cura psicologica e andare a ripercorrere il suo tragico passato, riuscendo a verbalizzare ed elaborare la morte della sorella a causa di un incendio provocato dalla madre stessa.
Questa è una storia di resilienza e di speranza .
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