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Dr.ssa Frizzarin Sara

Il pesce che scese dall'albero: parliamo di DSA con chi li ha vissuti



Un’autobiografia di Francesco Riva, un ragazzo che decide di scrivere un libro sulla propria vita, la propria diagnosi e di come è riuscito a trasformare un impedimento in un’occasione per reinventarsi. Francesco ci racconta che da sempre è stato un bambino intelligente e curioso che amava inventare giochi di ruolo in cui i personaggi e le storie non erano mai banali.

La più grande paura di Francesco durante il periodo scolastico è stata la matematica, descritta nel libro come un mostro nero sempre pronto ad aggredirlo con numeri e simboli incomprensibili. Un altro mostro di cui ci parla è la lettura: leggere ad alta voce davanti alla classe era una sofferenza, le lettere si accavallano e Francesco impiegava troppo tempo a riconoscere una parola.

Per lui è stato un sollievo dare un nome a queste paure: discalculia e dislessia. Convivere con questa diagnosi comunque non è stato facile, c’erano compagni da affrontare e professori che spesso non rispettavano i suoi diritti; non tutti certo, ma farsi valere nel mondo scolastico ha richiesto molte energie.

In questo libro, Francesco ci racconta ciò che ha affrontato e come lo ha fatto. La dislessia e la discalculia non sono malattie e proprio per questo non si può guarire; ciò che si può fare è invece trasformare gli ostacoli in un’occasione per guardare il mondo da una diversa prospettiva. Conoscere i propri limiti e superarli. Francesco lo fa attraverso il teatro, il buddismo e grazie al sostegno della sua famiglia. I suoi racconti fanno riflettere e ci regalano un insegnamento importante che lui stesso riassume in una celebre frase:

“Se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido” (Albert Einstein, dislessico).




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